Museomix Ferrara 2016

Museomix al Museo del Risorgimento e della Resistenza.

crop_ferrarawebUn museo civico che ha saputo raccogliere un gruppo di lavoro molto attivo e mosso da passione e interesse per questo luogo:

  • un team di mediazione che, partendo dall’analisi del libro degli ospiti del museo e una raccolta di questionari sui visitatori, ha elaborato terreni di gioco molto particolari
  • un gruppo di professionisti dell’innovazione e dell’artigianato digitale che hanno messo a disposizione un fablab e l’esperienza: TryeCo e MakeInCo
  • un’associazione di commercianti, Mayr+Verdi, che ha offerto supporto ai museomixer assolvendo un ruolo davvero importante: riempire la pancia di tutti coloro che hanno lavorato al museo nei 3 giorni!
  • una squadra di giovani professionisti della comunicazione che comprende giornalisti, fotografi, video maker e digital strategist, al lavoro nella mixroom

 

 

A queste competenze, la community ferrarese di Museomix, ha aggiunto l’apporto di un gruppo di rifugiati ospitati dall’ostello della gioventù, dove hanno alloggiato anche i museomixer. Un’occasione per dimostrare che integrazione e accoglienza sono strade percorribili.

 

Il museo in breve.

Si tratta di un museo civico, nato nel 1903, che fa capo all’amministrazione comunale di Ferrara.

Il Museo attualmente è chiuso al pubblico fino a data da destinarsi per trasferimento sede. La nuova sede del Museo, una volta realizzati i lavori di consolidamento e riqualificazione post sisma, sarà Casa della Patria Pico Cavalieri, in corso della Giovecca 165. Presso Porta Paola, in via Donatori di Sangue 22, è aperto il il Centro di Documentazione del Museo del Risorgimento e della Resistenza.
Fino alla chiusura temporanea (quindi durante Museomix) era situato lungo una delle strade più belle d’Europa, Corso Ercole I d’Este, nel cuore della città rinascimentale, sorge a fianco di Palazzo dei Diamanti e a pochi passi dal Castello Estense, monumenti di rilevanza mondiale, riconosciuti patrimonio dell’umanità, all’interno del sito Unesco “Ferrara, città del rinascimento e il suo Delta del Po”. Il museo raccoglie rare e preziose testimonianze della partecipazione dei patrioti ferraresi all’epopea risorgimentale a cui si sono aggiunti, nel corso dei decenni, materiali sulla prima guerra mondiale e le guerre coloniali. Negli anni ’50 fu costituita la sezione dedicata alla Resistenza.

I terreni di gioco.

1.È importante ricordarsi da dove si è venuti. Un museo che racconta periodi storici fondamentali, a partire dal tempo della presenza francese a Ferrara al termine del 1700, fino al secondo dopoguerra, segnato dall’esperienza della Resistenza, è un luogo in cui si rischia di perdersi. Orientarsi nella storia e tra i documenti che la testimoniano, è il solo modo per rendere il museo davvero utile.

2. Memorie di persone. Micro e macro storie che riportano in mente i racconti dei nonni, un museo “commovente e necessario” la cui storia è presente in tutta la città di Ferrara. “È bello che ci siano luoghi dove è permesso conoscere e lodare gli eroi del passato”, il museo come luogo di valori condivisi, dove nessuno è escluso e dove si può riflettere sulla propria identità, quale che sia la nostra origine.

3. Imparare qualcosa di nuovo. “La memoria è la miglior rivoluzione”, la potenza di un museo storico è anche misurabile nella sua capacità di occuparsi del futuro. Per immaginare una società diversa è importante avere compreso chi siamo e da dove siamo arrivati. Ma quali possono essere i mezzi con cui comunicare la nostra identità? Quale il tono del racconto?

4. Solo dal popolo può cambiare una nazione. Il museo del Risorgimento e della Resistenza è “un museo che parla di noi”, come fare per creare un dialogo tra noi (la comunità) e il museo? Una riflessione che vuole portare le esperienze del pubblico nel museo per fare in modo che ci si possa riconoscere in esso, anche a distanza di secoli dai fatti raccontati, e aiutarlo a crescere.

 

I prototipi realizzati.

  • Memores: le persone normali fanno cose straordinarie.
  • Proto-Typo: mixare presente e passato.
  • IN – FILA: percorsi per indossare la storia.

Altri materiali utili.

 

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