Ferrara

Museomix al Museo del Risorgimento e della Resistenza.

crop_ferrarawebUn museo civico che ha saputo raccogliere un gruppo di lavoro molto attivo e mosso da passione e interesse per questo luogo:

  • un team di mediazione che, partendo dall’analisi del libro degli ospiti del museo e una raccolta di questionari sui visitatori, ha elaborato terreni di gioco molto particolari
  • un gruppo di professionisti dell’innovazione e dell’artigianato digitale che hanno messo a disposizione un fablab e l’esperienza: TryeCo e MakeInCo
  • un’associazione di commercianti, Mayr+Verdi, che ha offerto supporto ai museomixer assolvendo un ruolo davvero importante: riempire la pancia di tutti coloro che hanno lavorato al museo nei 3 giorni!
  • una squadra di giovani professionisti della comunicazione che comprende giornalisti, fotografi, video maker e digital strategist, al lavoro nella mixroom

 

 

A queste competenze, la community ferrarese di Museomix, ha aggiunto l’apporto di un gruppo di rifugiati ospitati dall’ostello della gioventù, dove hanno alloggiato anche i museomixer. Un’occasione per dimostrare che integrazione e accoglienza sono strade percorribili.

 

Il museo in breve.

Si tratta di un museo civico, nato nel 1903, che fa capo all’amministrazione comunale di Ferrara.
Situato lungo una delle strade più belle d’Europa, Corso Ercole I d’Este, nel cuore della città rinascimentale, sorge a fianco di Palazzo dei Diamanti e a pochi passi dal Castello Estense, monumenti di rilevanza mondiale, riconosciuti patrimonio dell’umanità, all’interno del sito Unesco “Ferrara, città del rinascimento e il suo Delta del Po”. Il museo raccoglie rare e preziose testimonianze della partecipazione dei patrioti ferraresi all’epopea risorgimentale a cui si sono aggiunti, nel corso dei decenni, materiali sulla prima guerra mondiale e le guerre coloniali. Negli anni ’50 fu costituita la sezione dedicata alla Resistenza.

Il museo è dotato di quattro sale espositive:
●  2 sale dedicate al risorgimento,
●  1 sala alla prima guerra mondiale,
●  1 sala all’antifascismo e alla resistenza.

I terreni di gioco.

1.È importante ricordarsi da dove si è venuti. Un museo che racconta periodi storici fondamentali, a partire dal tempo della presenza francese a Ferrara al termine del 1700, fino al secondo dopoguerra, segnato dall’esperienza della Resistenza, è un luogo in cui si rischia di perdersi. Orientarsi nella storia e tra i documenti che la testimoniano, è il solo modo per rendere il museo davvero utile.

2. Memorie di persone. Micro e macro storie che riportano in mente i racconti dei nonni, un museo “commovente e necessario” la cui storia è presente in tutta la città di Ferrara. “È bello che ci siano luoghi dove è permesso conoscere e lodare gli eroi del passato”, il museo come luogo di valori condivisi, dove nessuno è escluso e dove si può riflettere sulla propria identità, quale che sia la nostra origine.

3. Imparare qualcosa di nuovo. “La memoria è la miglior rivoluzione”, la potenza di un museo storico è anche misurabile nella sua capacità di occuparsi del futuro. Per immaginare una società diversa è importante avere compreso chi siamo e da dove siamo arrivati. Ma quali possono essere i mezzi con cui comunicare la nostra identità? Quale il tono del racconto?

4. Solo dal popolo può cambiare una nazione. Il museo del Risorgimento e della Resistenza è “un museo che parla di noi”, come fare per creare un dialogo tra noi (la comunità) e il museo? Una riflessione che vuole portare le esperienze del pubblico nel museo per fare in modo che ci si possa riconoscere in esso, anche a distanza di secoli dai fatti raccontati, e aiutarlo a crescere.

 

I prototipi realizzati.

Memores: le persone normali fanno cose straordinarie.

Proto-Typo: mixare presente e passato.

IN – FILA: percorsi per indossare la storia.

 

Altri materiali utili.

Libretto per i partecipanti

Dossier di candidatura

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Museo del Risorgimento e della Resistenza
Corso d’Ercole I d’Este 19
a.guarnieri@comune.fe.it
#museomixFE

 

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